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immagine dello stand fieristico di GecoHotels - Chosen by travellers. Geco Consulenze Alberghiere.

GecoHotels – Chosen by Travellers: ecco il calendario fieristico del secondo semestre 2021

Il settore turistico B2B muove i primi passi verso il ritorno alla normalità, organizzando il calendario delle manifestazioni per il secondo semestre 2021. 

La ripresa delle manifestazioni di settore pone le basi per il rilancio del canale di vendita tradizionale: gli operatori offline. Un canale di fondamentale importanza per la massimizzazione della produzione, ma che purtroppo ha subito un duro colpo a causa della pandemia.

Il calendario fieristico di GecoHotels® – Chosen by Travellers

GecoHotels® – Chosen by Travellers ha potuto così organizzare il suo ricco calendario fieristico della seconda metà di quest’anno difficile, con la speranza di poter di nuovo rappresentare i partner del network di persona.

Ecco la lista delle attività pianificate:

calendario fieristico di GecoHotels - Chosen by travellers. Geco Consulenze Alberghiere.

Un calendario dai ritmi molto serrati. 12 manifestazioni di settore e 3 business trip in poco meno di 3 mesi, dal MICE al leisure, italiane e internazionali.

Al momento, molti eventi sono confermati in presenza, mentre altri restano ancora in versione digital. 

Come ogni anno, GecoHotels si propone di partecipare alla più ampia varietà di fiere del settore. L’obiettivo è di poter rappresentare a 360° l’eterogeneo gruppo di partner del network, ognuno all’interno del proprio target specifico.

Il nostro staff sta già iniziando a preparare l’agenda di ogni manifestazione, selezionando accuratamente gli operatori da incontrare e le strutture da presentare.

Valentina Leone, responsabile del dipartimento commerciale di GeCo Consulenze Alberghiere e GecoHotels – Chosen by Travellers®, accoglierà personalmente gli operatori partner presso lo stand di GeCo (ove possibile) per presentare l’ampia offerta di strutture del network:

“Non vediamo l’ora di riprendere con il calendario fieristico e la partecipazione in presenza a quante più manifestazioni possibile. Durante questi 18 mesi abbiamo mantenuto i rapporti con i nostri partner e abbiamo partecipato alle versioni digital di fiere e workshop. Ma il rapporto diretto e l’incontro di persona creano una relazione completamente diversa. Nella mia esperienza ho capito come la presentazione di una struttura non possa essere rappresentata da una semplice lista di dati oggettivi: location, categoria, numero di camere, servizi. I risultati della nostra rappresentanza commerciale nei confronti delle strutture del network sono sicuramente migliori quando riusciamo a creare empatia, quando si instaura un interesse reale per quella struttura specifica. E questo può essere fatto solo parlando di persona con l’operatore stesso. Aspettiamo quindi settembre per rafforzare di nuovo i rapporti con i nostri partner e speriamo che sia solo l’inizio di un ritorno alla normalità”.

Gli operatori si reinventano

La pandemia ha sicuramente stravolto i trend della domanda e la segmentazione del mercato.

La disintermediazione ha sicuramente guadagnato terreno rispetto ai canali intermediati, sia online che offline, a causa di una serie di motivazioni dettate soprattutto dalla situazione straordinaria che stiamo tuttora vivendo. 

All’interno di questo contesto, il canale di vendita tradizionale ha sicuramente subito un brusco arresto, risultando il mezzo più colpito dalla crisi del settore turistico. Gli operatori offline hanno infatti rappresentato per molto tempo il canale del lungo termine, della programmazione anticipata, dei gruppi e degli eventi. Tutti fattori che sono venuti a mancare a causa dell’incertezza della situazione e delle restrizioni a livello globale.

Il settore del B2B però non è rimasto impassibile e ha sfruttato la crisi per reinventarsi e adattarsi alle nuove esigenze di viaggio manifestate dai turisti di tutto il mondo. 

Molti operatori hanno spostato il loro business online, implementando la digitalizzazione dei servizi e rendendo la loro offerta più dinamica.

Altri operatori si sono dedicati al turismo esperienziale, un trend che sta prendendo piede molto velocemente nel settore. Le restrizioni che stiamo ancora vivendo, il lockdown del 2020, la sensazione di limitazione della propria libertà hanno portato a riconsiderare il viaggio in una forma più completa, a dare più valore all’organizzazione delle proprie vacanze. Gli utenti ricercano l’esperienza autentica, vogliono creare ricordi importanti del loro viaggio. Non si tratta più di organizzare un soggiorno in un hotel, ma di pianificare un’intera vacanza nei minimi particolari.

Differenziazione delle vendite

Se le vendite dirette hanno registrato questo boom a partire dal 2020, perchè una struttura dovrebbe comunque affidarsi a un tour operator?

Il motivo è molto semplice: l’importanza della differenziazione delle vendite.

Innanzitutto partiamo dal target di clientela. Le vendite dirette di una struttura, per quanto ottimizzate, non potranno raggiungere tutti i segmenti di mercato a causa delle diverse caratteristiche e abitudini di acquisto.

Un gruppo, ad esempio, avrà sempre bisogno di un’organizzazione centralizzata. E’ praticamente impossibile pensare di ricevere una prenotazione di gruppo attraverso il proprio booking engine o – ancor peggio – tramite OTA.

Un secondo punto importante è sicuramente la destagionalizzazione delle prenotazioni. La collaborazione con i tour operator può aiutare l’estensione della stagionalità creando produzione nei mesi spalla e nei mesi di bassa stagione.

Chiaramente, in questo momento di ripresa in cui la domanda non è ancora tornata ai livelli pre-Covid, le strutture devono potersi avvalere di quanti più partner commerciali possibile, diversificando le loro vendite su tutta la catena distributiva.

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